Fiere: tocca a Torino dopo Londra e Parigi

2 Novembre 2012


Il lungo autunno caldo del mercato dell’arte punta i riflettori sull’Italia. Dopo i grandi appuntamenti di ottobre con Frieze a Londra e FIAC a Parigi, è la volta di Torino: torna, dal 9 all’11 novembre, Artissima, tra le fiere d’arte più importanti del Paese. Forse la più quotata se si guarda, nello specifico, al solo comparto del contemporaneo. Circa 50mila i visitatori registrati l’anno passato: una quota che la neo-direttrice Sarah Cosulich Canarutto punta decisa a superare.

Diverse le novità previste per la 19esima edizione di Artissima, per il terzo anno consecutivo accolta nell’avveniristica struttura dell’Oval. Di grande rilevanza la partnership stretta tra la fiera ed alcune delle principali realtà culturali del capoluogo piemontese, con mostre ad hoc allestite nei giorni dell’evento: personali per Paola Pivi al Castello di Rivoli, Zena el Khalil alla Fondazione Merz, Ragnar Kjiartansson alla Fondazione Sandretto, Dan Perjovschi a Palazzo Madama e Valery Koshlyakov alla GAM.

Torino si augura di replicare i recenti successi di due tra i più importanti appuntamenti con il mercato dell’arte in Europa. La crisi sembra risparmiare il comparto di un’arte sempre più bene rifugio, almeno stando ai numeri con cui in ottobre ha chiuso Frieze, eccellente fiera londinese. “Flowers” di Andy Warhol è stato venduto a 2 milioni e mezzo di dollari, ognuno dei “Painting Panda” di Pruitt a 120mila dollari: segno della vitalità e fluidità delle contrattazioni.

Stappa lo champagne anche FIAC, ormai prossima alle quaranta candeline: la fiera parigina realizza ottimi numeri in termini di accessi e vendite; e nel suo piccolo brinda, magari con un bicchiere di Soave, anche Art Verona, che per numeri e peso specifico non potrà forse competere con i giganti stranieri, ma nel panorama delle fiere italiane sa farsi rispettare. Edizione positiva quella 2012, con circa 20mila visitatori e il plauso unanime alla sezione sperimentale degli spazi “Independents”.