L’Emilia riparte dai sui campanili. Parola d’artista.

28 Febbraio 2013


Architetture oniriche, progetti fantasiosi che albergano la fantasia di magnifici interpreti della contemporaneità. Artisti e progettisti, stilisti e designer riuniti per dare il proprio estroso contributo ad un’idea di rinascita, suscitando reazione attraverso la bellezza: Bologna accoglie Up in the sky, progetto che riunisce in un catalogo ideale proposte possibili – ma anche squisitamente visionarie – per la ricostruzione dei campanili feriti dal terremoto in Emilia.

Elementi del paesaggio che sono, a prescindere dalla propria funzione cultuale, veri e propri simboli di comunità: il cui restyling simboleggia, dunque, il tenace spirito di reazione di un intero territorio. Progetti in mostra da giovedì 28 febbraio a SAIE3, la fiera internazionale che il capoluogo emiliano dedicata al mondo del design degli interni: un appuntamento introdotto dalla lectio magistralis dell’archistar Daniel Libeskind.

Eccentriche e curiose le proposte da parte di chi arriva dal mondo della moda: si ispira ad Andy Warhol la colonna serigrafata con seducenti labbra femminili firmata da Elio Fiorucci; un pattern vivido, a un passo dalla street-art e dalla lezione di Pollock quello ideato invece da Vivienne Westwood. Mentre Mariuccia Mandelli, in arte Krizia, si ispira all’elegante e indomito carattere di una pantera.

Non mancano soluzioni che, per quanto ardite, potrebbero anche avere seguito: puntano al minimal gli architetti Mario Bellini e Michele De Lucchi; mentre Marco Lodola, noto nel mondo per i suoi light-box, immagina per la parrocchiale di Finale Emilia un coloratissimo orologio. Tra gli interventi più suggestivi quello dell’emiliano Alessandro Bergonzoni: il suo campanile è una gigantesca clessidra, vero e proprio monumento alla memoria.