A Saint-Étienne tutto il mondo è design

25 Marzo 2013


Due settimane di eventi interamente dedicati alla creatività, con settanta mostre in più angoli della città e un ricco calendario di incontri, dibattiti, talk e conferenze. In piena osservanza dello status UNESCO che l’ha scelta insieme a Berlino, Pechino, Montreal, Seul e Buenos Aires come “Città del Design”, Saint-Étienne celebra l’ottava edizione della Biennale Internazionale del Design. Un appuntamento che omaggia il passato industriale di una località in frizzante fase di rinnovamento.

Il filo conduttore della Biennale è l’empatia che si sviluppa tra il creatore dell’oggetto e il suo utilizzatore finale: l’invito rivolto è quello di stabilire, attraverso la progettazione di soluzioni dall’alto contenuto tecnologico, connessioni in grado di riportare l’attenzione sulla funzione e sull’utilità dell’oggetto stesso, spesso in subordine rispetto ad una volontà estetica che trascende nell’arte. Disperdendo il carattere identitario proprio del design.

“Domani è oggi” titola la mostra che Claire Fayolle cura chiamando in causa l’Accademia del Design di Eindhoven: una carrellata di realizzazioni futuribili a impatto prossimo allo zero, ottimo biglietto da visita perla Biennale.Sipassa dal prototipo di Olivier Peyricot, che immagina un’auto più leggera di un uomo, da smontare e portare sottobraccio; fino alle sfere per la purificazione dell’aria ideate da Jan Ankierstzajn.

Il design è parte integrante della quotidianità, come dimostra l’intrigante mostra che al Musée d’Art et Industrie racconta l’epopea del jeans, partendo dalle pubblicità d’autore firmate Jean-Luc Godard e Oliviero Toscani; ma il design è anche irriverenza e divertimento: “Volete ridere?” titola provocatoriamente la selezione operata da Benjamin Girard. Che porta in mostra lo sgabello con bilancia incorporata di Ivan Duval e altre eccentriche soluzioni.