Il ritorno dei capolavori

27 Marzo 2013


Innumerevoli interventi nel corso degli ultimi venticinque anni, per un totale di settecento opere d’arte. Recuperate, restaurate e riconsegnate all’antico splendore; valorizzate in una mostra che accende i riflettori su alcuni dei più prestigiosi centri culturali napoletani: dallo storico Museo di Capodimonte alle Gallerie di d’Italia aperte a Palazzo Zevallos – Stigliano. Monumentali le “Restituzioni” messe in atto dal gruppo Intesa – Sanpaolo.

Un progetto di moderno mecenatismo, che punta a contribuire alla salvaguardia dell’eccezionale patrimonio artistico italiano. E che trova proprio a Napoli una tra le piazze più felici per questo tipo di interventi: cominciati nel 1996 in Duomo, con la pulitura degli affreschi nella Cappella del Tesoro di San Gennaro; proseguiti nel corso degli anni con i progressivi lavori di restauro dei pregiati oggetti d’arte sacra legati al devoto culto del santo simbolo della città.

Oggi in mostra un ricco repertorio dei recenti successi ottenuti dal progetto: si passa dalla tavola trecentesca di Lello di Orvieto, tornata a brillare delle dorature originali; e si arriva allo stupefacente trittico ligneo del XV secolo con storie della Passione di Cristo, inestimabile esemplare di arte suntuaria realizzato in Inghilterra. Gioielli dell’arte di tutti i tempi, conservati in alcune tra le più prestigiose collezioni pubbliche italiane.

Ma i tesori di Napoli non sono gli unici capolavori tornati a splendere. Mentre la chiusura del mandato di Giorgio Napolitano come Presidente della Repubblica coincide con la mostra che svela le riscoperte avvenute al Quirinale durante il suo settennato, anche gli Uffizi ritrovano gioielli dimenticati. Risalgono al XII e XIII secolo i due crocefissi e la pala d’altare oggetto di recente recupero ed esposti, fino al 29 marzo, nell’Aula di San Pier Scheraggio. Prima di essere collocati, nel2014, inuna apposita sala del museo dedicata alla pittura medievale.