L’arte ha la sua bandiera. Tricolore

18 Marzo 2013


Un’immagine di identità e orgoglio, caricata dei più alti valori simbolici; omaggiata nella città che ne ha visto la nascita, proprio nel giorno in cui si festeggia l’Unità nazionale. Sono novanta gli artisti che a Reggio Emilia hanno portato il proprio contributo per celebrare il tricolore, offrendo la propria visione della bandiera italiana: tante diverse variazioni sul tema, a testimoniare riflessioni profonde sull’anima di un’intera nazione.

Emilio Isgrò e Lucio Del Pezzo, Tullio Pericoli e William Xerra: tanti i nomi importanti che hanno scelto di rispondere alla chiamata del curatore Sandro Parmiggiani; il sipario su “Novanta artisti per una bandiera” si alza ai Chiostri di San Domenico il 17 marzo, nel centocinquantunesimo anniversario della nascita dello Stato unitario. Un momento ricco di suggestione, nato con l’intento di sostenere una causa importante.

Quella per la nascita, a Reggio, di un Ospedale della Donna e del Bambino: le opere, donate dagli artisti, verranno messe all’asta dopo una serie di mostre itineranti in diverse località italiane, con l’obiettivo di contribuire a finanziare la realizzazione di un padiglione di oltre 12mila metri quadrati; destinato a fornire la città emiliana di un moderno centro di pediatria, ostetricia e neonatologia.

Le bandiere su cui sono intervenuti gli artisti sono le stesse già esposte a Reggio in occasione delle celebrazioni per il 150esimo anniversario dell’Unità: un filo rosso – anzi, tricolore – unisce il passato e il presente della città, in una molteplice rivisitazione dello spirito di identità nazionale. Si passa dalle ironie garibaldine di Antonio Seguì alle suggestioni astrali di Walter Valentini, finendo per incontrare le sublimi geometrie di Eugenio Carmi e Giuliano Della Casa.