Rolling Stones, il mito al cinema

24 Aprile 2013


Ci sono esibizioni entrate nel mito ed altre assolutamente inedite, presentate per la prima volta al pubblico su scala internazionale. C’è dunque la musica, ovviamente: tanta e di altissima qualità. Ma c’è anche – soprattutto – l’atmosfera del backstage. Immortalata nel periodo di maggior splendore per la band più irriverente della storia del rock. Party indemoniati, groupies senza freni inibitori, nessun intento agiografico ma solo la cruda ed eccitante realtà dei Rolling Stones.

Arriva in duecento sale italiane, solo nelle giornate di lunedì 29 e martedì 30 aprile, Crossfire Hurricane, film che vede la felice ibridazione del documentario e del live concert. Un progetto che accompagna le celebrazioni per i cinquant’anni di attività della band, che racconta senza filtri la prima stagione della propria carriera, spingendosi fino all’inizio degli Anni Ottanta. Al momento dell’ingresso nella line-up di Ron Wood.

La fondazione del gruppo, i primi concerti, la crescita del ruolo di Mick Jagger come icona di stile; momenti esaltanti ma anche drammatici, come la prematura scomparsa di Brian Jones e i fatti di Altamont, con l’uccisione di un fan da parte del servizio di sicurezza del Free Concert organizzato dagli stessi Stones in California. La band non si risparmia nessun tipo di ricordo, celebrando se stessa con ironia e irriverenza; al tempo stesso leggera e profondissima.

Non c’è doppiaggio a interferire sulla voce fuoricampo di Jagger e compagni, opportunamente sottotitolati per il pubblico italiano: il racconto è di prima mano, le immagini non mancano di pescare dal ricco repertorio dei precedenti docu-film dedicati alla band. La regia di Brett Morgen assembla con gusto frammenti tratti da “One plus one” e “Gimme Shelter”; ma guarda anche al più recente “Shine a Light”, rinverdendo i fasti di un mito intramontabile.