Warhol a Milano, una enciclopedia del ‘900

5 Aprile 2013


Una parata di leggendarie icone del ventesimo secolo: volti e sguardi che rappresentano intere generazioni; ma anche semplici oggetti, assunti a ruolo di feticcio per raccontare uno tra i periodi più frenetici che la storia dell’uomo ricordi. Un eccezionale repertorio di immagini quello raccolto da Andy Warhol, artista capace di orientare lo stile di un’epoca; nella sintesi più efficace tra linguaggi popolari e il più alto profilo intellettuale.

Il re della pop art approda a Milano, nel basement del Museo del Novecento: in mostra parte della ricca collezione di stampe proprietà della Bank of America Merrill Lynch, una carrellata di immagini che restituisce la fotografia puntuale della società dei consumi. Così come si è evoluta a partire dagli Anni Cinquanta e fino agli Anni Ottanta: nella fusione tra arte vera e propria e i diversi ambiti della comunicazione visuale.

Marilyn Monroe si accompagna a Topolino, sotto lo sguardo severo di Superman e quello di Muhammad Alì; attorno a loro, tra gli scaffali di un ideale supermarket dell’arte, le mitiche lattine di zuppa Campbell. Ricco il repertorio di una mostra che evoca nel titolo “Stardust”, polvere di stelle, il carattere magico e visionario di una strepitosa galleria di uomini, oggetti, situazioni e atmosfere.

Tra arte, design e comunicazione: il ritorno in Italia di Warhol è fonte di ispirazione per diversi intriganti progetti. Goloso quello della cake designer milanese Simona Galimberti, che in omaggio al libro di ricette pubblicato mezzo secolo fa dall’artista sforna Flowers , dolce che richiama l’opera omonima. La stessa che ispira una nuova collezione Bugaboo: pattern floreali, ma anche le altrettanto famose automobili warholiane stampati su ombrellini parasole, capottine e accessori vari di passeggini e carrozzine.