Art Basel sbarca ad Hong Kong

22 Maggio 2013


Si muove seguendo i venti del mercato, spostandosi da un continente all’altro a seconda delle oscillazioni e dei cambiamenti dell’economia globale. Nel2002 hainaugurato, con successo, la propria avventura a Miami; ora tocca all’estremo oriente. Si apre giovedì 23 maggio la prima edizione di Art Basel Hong Kong, trasferta asiatica per quella che – per volume di affari e rilevanza delle gallerie partecipanti – resta indiscutibilmente la più importante fiera d’arte al mondo.

Una scelta motivata da imprescindibili urgenze, che rendono Hong Kong piattaforma privilegiata per guardare al ricchissimo ed esplosivo mercato cinese. Nel 2012 il 41% delle compravendite mondiali di arte moderna e contemporanea è avvenuta in Cina, dove si è sviluppato un giro d’affari stimato in cinque miliardi di dollari: numeri esorbitanti, che equivalgono a quanto è stato totalizzato in una nazione comela Francia, complessivamente, negli ultimi dieci anni.

Sono centottanta le gallerie che hanno risposto all’invito, tra queste – naturalmente – alcune tra le più importanti al mondo. Si passa dalle fotografie di Andreas Gursky portate dal colosso berlinese Sprüth Magers alle inglesi White Cube e Lisson, con quest’ultima a proporre le più recenti sculture di Tony Cragg; e si finisce per i grandi mercanti americani. Con Leo Castelli a suggerire il dialogo tra Roy Lichtenstein e Richard Pettibone.

Otto gli operatori italiani: curiosità attorno a S.A.L.E.S., che presenta gli iraniani Avish Khebrehzadeh e Shahryar Nashat; Lia Rumma porta con sé Marina Abramovic e Michelangelo Pistoletto, ma anche Joseph Kosuth e William Kentridge. Personale del giovane Adam Avikainen per la romana Monitor, mentre Francesca Minini sceglie le installazioni di Becky Beasley e quelle di Matthias Bitzer. Chiudono la pattuglia nostrana Continua, Massimo De Carlo, Lorcan O’Neill e la bolognese G.A.M., con l’inedito tandem Mimmo Paladino – Giorgio Morandi.