Libri della settimana: Pistoletto, Minini, Lunday

13 Giugno 2013


Ha contribuito alla nascita del movimento dell’Arte Povera, tracciando un solco incancellabile. Figura di rilievo assoluto quella di Michelangelo Pistoletto, che si racconta in una ricca biografia scritta a quattro mani con Alain Elkann. Bompiani dà alle stampe La voce di Pistoletto, prezioso memoriale che ripercorre una carriera lunga mezzo secolo, passato a indagare il ruolo dell’artista nella società contemporanea.

Michelangelo? Puzzava! Van Gogh? Amava assaggiare i colori con cui dipingeva, mentre Georgia O’Keeffe era solita mettersi al lavoro completamente nuda. Bizzarrie, dicerie, segreti inconfessabili, veri e falsi miti su quaranta talenti assoluti dell’arte di tutti i tempi. Ritratti inediti e sconvolgenti, divertiti e irriverenti quelli raccolti da Elizabeth Lunday nel suo Vite segrete dei grandi artisti, edito in Italia da Electa.

È tra i più importanti galleristi del nostro Paese, titolare da quarant’anni – a Brescia – di una delle migliori piattaforme italiane del contemporaneo. Massimo Minini è, naturalmente, lettore attento delle tendenze dell’arte, ma è anche raffinato analista: lo dimostra consegnando ai tipi di Johan&Levi Kiefer e Feldmann, agile ritratto comparato di due monumenti della scena internazionale. Severo il primo, ironico l’altro: due poli opposti, raccontati con freschezza e originalità.

L’arte sacra ne ha fatto tema per sublimi rappresentazioni, da Giotto alla felice stagione del Rinascimento. Parte da una ricchissima ricerca iconografica sul Compianto di Cristo l’analisi che Antonio Prete fa della Compassione, nobile sentimento al centro del suo ultimo saggio per Bollati Boringhieri. L’incontro con filosofi, teologi e letterati consente un approfondito viaggio intellettuale attorno al tema della pietà, letto con acume e profondo spirito critico.