Duilio Forte, un cavallo in legno per Remo Brindisi

18 Luglio 2013


Un cavallo di legno, enigmatica figura mitologica che accomuna in un suggestivo parallelo le saghe nordiche agli eroi che hanno attraversato il bacino del Mediterraneo. Un intervento d’artista, calato nello spazio sognato, immaginato e infine creato da uno tra i più eclettici nomi del Novecento. Duilio Forte omaggia Remo Brindisi nel quarantesimo anniversario dalla nascita del museo che il pittore romano ha realizzato al Lido di Spina.

L’atmosfera è quella della bassa ferrarese, a un passo dal delta del Po. A ergersi sopra la pianura i dodici metri del nuovo arrivato della serie Sleipnir, inserito in quel catalogo di quasi trenta installazioni a cavallo – è il caso di dire! – tra scultura, architettura ed arte relazionale. Un percorso lungo una settimana, full immersion che vede Forte lavorare insieme a studenti dell’Università di Ferrara, della Nuova Accademia di Belle Arti e del Politecnico di Milano.

Nasce una struttura sostenibile e completamente ecologica, spazio da vivere e animare. Spazio reale, nato però da presupposti fiabeschi: quelli che ricordano lo stratagemma operato da Odisseo per la conquista di Troia, quelli che si riferiscono al leggendario destriero di Odino. Sleipnir appunto, personaggio che per Forte – padre italiano, ma madre svedese – diventa feticcio dei ricordi d’infanzia, simbolo della necessità di sognare.

L’intervento al Lido di Spina, con l’inaugurazione dell’installazione fissata per sabato 20 luglio, precede un altro percorso di costruzione condivisa, che vede Duilio Forte impegnato questa volta in Svezia. È in programma per il mese di agosto il workshop tenuto dall’artista nella foresta di Grythyttan, con studenti delle facoltà di architettura e design in arrivo da tutta Italia a cimentarsi con la progettazione e la costruzione di una tipica stuga , il tipico cottage in legno che segna il paesaggio rurale svedese.