Valle d’Aosta: i grandi della Magnum al Forte di Bard

3 Luglio 2013


A depositarsi nell’immaginario collettivo è il singolo scatto, flash istantaneo e immediato che si sedimenta in maniera incancellabile nella memoria. Alle sue spalle, però, ci sono la ricerca e l’indagine; la scelta, un processo fatto di analisi, meditazione e selezione. A tratti anche difficili. A finire in mostra in Valle d’Aosta è allora, al Forte di Bard, non una semplice selezione di fotografie. Ma la fotografia. Intesa nella sua affascinante complessità creativa.

Il contact sheet  è, in italiano, il provino a contatto: la prima serie di stampe che il fotografo prende tra le mani, momento esaltante e adrenalinico in cui misura la qualità del proprio lavoro. Magnum Contact Sheets  è il titolo di un progetto che fino al 10 novembre passa in rassegna sessant’anni di eventi e personaggi, filtrati attraverso i migliori autori della storica agenzia fotografica. Un evento raccontato dalle telecamere di Sky Arte HD in uno speciale in onda giovedì 4 luglio alle 20.30.

Splendida la galleria dei grandi del Novecento: si passa dal leggendario ritratto di Che Guevara realizzato da René Burri al Malcolm X di Eve Arnold; spettacolari i reportage di guerra di Robert Capa e Philip Jones Griffiths, che tracciano un filo rosso tra lo sbarco in Normandia e la drammatica epopea dell’intervento americano in Vietnam. In mostra finisce la storia di ottanta diverse immagini. Partendo dal provino e arrivando alla stampa definitiva.

Le grandi firme ci sono tutte: da quelle storiche di Henri Cartier-Bresson ed Elliott Erwitt fino ai maestri della più stringente contemporaneità, come Paolo Pellegrin e Jim Goldberg. E con loro ecco documentati tutti i maggiori eventi dal dopoguerra ad oggi: Paul Fusco riporta il dolore e il cordoglio registrato ai funerali di JFK, Bruno Barbey scende nelle strade della Parigi del Sessantotto, mentre Thomas Hoepker testimonia il dramma dell’11 settembre.