Siena, tornano alla luce i marmi del Duomo

15 Agosto 2013


Un lavorio continuo, incessante, durato la bellezza di cinque secoli. La firma di maestri di livello assoluto, nomi del calibro di Domenico Beccafumi e Pinturicchio, autori dei disegni preparatori e dei cartoni tramutati in pietra dalla mano di scalpellini più artisti che semplici artigiani. Uno straordinario tesoro protetto – e dunque celato – da pesanti fogli di masonite. Rimossi in via eccezionale per un evento che restituisce a Siena uno tra i suoi più straordinari capolavori.

È fissato per domenica 18 agosto lo svelamento completo del pavimento marmoreo del Duomo della città Toscana, tesoro di pregio inestimabile reso fruibile fino al prossimo 27 ottobre. Un’opera collettiva stupefacente, composta di circa sessanta scene tratte dal Vecchio e dal Nuovo Testamento, popolata di santi e profeti, arricchita di innumerevoli riferimenti allegorici che mescolano i piani del sacro e del profano, della liturgia cristiana e della mitologia classica.

La tradizione vuole che sia stato Duccio di Boninsegna, già nel Duecento, a immaginare la complessa decorazione marmorea della cattedrale. I dati certi parlano di una fabbrica attiva a più riprese dalla metà del secolo successivo fino alla fine dell’Ottocento: un cantiere imponente per quello che Giorgio Vasari ha definito il pavimento “più bello, grande e magnifico”  di tutti i tempi, e che Richard Wagner ha guardato come modello per immaginare il monastero del Graal che fa da scenario al suo Parsifal .

Alla visione ravvicinata delle scene, di suo già suggestiva, si sposa la possibilità di uno stupefacente colpo d’occhio dall’alto. Prosegue infatti la possibilità di accesso, per i visitatori del Duomo, alla cosiddetta “Porta del Cielo”, il sistema di passaggi che introduce al sottotetto della cattedrale. Spazi nati a beneficio delle maestranze addette alla manutenzione della chiesa, per la prima volta concessi al pubblico, che può così abbracciare con un inedito sguardo d’insieme le meraviglie di una delle architetture sacre più famose d’Italia.