Arte in carcere: Guido Crepax in mostra a San Vittore

24 Novembre 2013


Si presenta con il suo inconfondibile caschetto nero, sensuale e provocante, armata di macchina fotografica. Inquadra i visitatori, ammiccante, nell’atto di scattare: quasi a fare un ritratto. O una foto segnaletica. È una sagoma di Valentina, leggendaria icona del fumetto italiano, a introdurre la mostra che a Milano celebra fino al 5 dicembre il mito di Guido Crepax. In una cornice decisamente particolare: il Quarto Raggio del carcere di San Vittore.

Sono circa trenta le tavole originali dell’indimenticabile disegnatore a finire… dietro le sbarre. Insieme alle sagome a grandezza naturale dei diversi personaggi figli della fantasia del disegnatore: Valentina su tutti, ovviamente, ma anche Bianca e Belinda, fino ad arrivare agli inquieti Dracula e Dr. Jekyll. Protagonisti di un’esperienza straniante, che violando gli ambienti angusti delle celle permette un’inedita riflessione sul dramma della detenzione.

Accessi naturalmente contingentati e liste d’attesa prese d’assalto per un evento che si propone di aiutare in modo concreto il reinserimento delle detenute nella società. Le tavole in mostra sono disponibili alla vendita: parte del ricavato sarà devoluta alla Sartoria San Vittore, fashion brand che permette alle carcerate di maturare competenze ed esperienze da investire una volta fuori dal carcere.

L’esperienza milanese non è l’unica a tentare attraverso l’arte nuovi rapporti tra l’interno e l’esterno del carcere. Risale al mese di giugno l’esposizione di otto detenuti pittori nei corridoi di Rebibbia; e sono detenuti anche i ciceroni che in queste settimane accompagnano il pubblico, all’interno della Casa Circondariale di Massa Marittima, alla scoperta di una preziosa collezione di reperti archeologici di epoca etrusca.

[nella foto: le opere di Guido Crepax a San Vittore – Emanuele Bestetti per Archivio Crepax]