Libri della settimana: il Novecento secondo Philippe Daverio

20 Dicembre 2013


È un viaggio che parte dalla Zurigo dei dadaisti e si conclude a Sarajevo, con la rinascita culturale della città dopo il dramma della guerra dei Balcani. Philippe Daverio ci invita a Guardar lontano veder vicino, suggerendo attraverso i tipi di Rizzoli nuovi approcci di metodo alla lettura dell’arte del Novecento. Il segreto sta nell’originalità di una visione che rifiuta di accodarsi alla storiografia tradizionale, istituendo inediti contatti e lasciandosi sopraffare dalla meraviglia di capolavori senza tempo.

Non è nemmeno chiaro se sia vero o falso. Ma un dato è certo: quel quadro improvvisamente rubato va trovato ad ogni costo! Giuseppe Sforza disegna per l’editore Laurana la parabola di un improvvisato e scalcinato detective di provincia: Inseguendo Gauguin si muove seguendo le tragicomiche disavventure di una caccia frenetica, tra pomposi critici d’arte e parodistici boss della mafia. Nella costruzione di una trama che, con fresca ironia, reimposta i canoni del romanzo di formazione.

“La bottiglia è la risposta alla nostra esigenza, nonché incapacità, di trasportare l’acqua. Per individuare lo scopo dell’arte dobbiamo chiederci cosa ci risulta difficile fare con la mente e le emozioni” . Chiari, limpidissimi i presupposti da cui partono Alain de Botton e John Armstrong: con L’arte come terapia (edito in Italia da Guanda) provano a sondare i meccanismi inconsci che regolano il nostro rapporto con un’opera. Dimostrando l’importanza del bello per la nostra vita.

Musei e gallerie? Spazi superati! È tempo di indagare la casa come luogo espositivo dove convivono pubblico e privato, intimità e condivisione. Con Interno domestico Federica Boràgina e Giulia Brivio censiscono per Fortino Editions quarant’anni di mostre “casalinghe”: interrogando le fonti documentali con un avvincente piglio narrativo; avvalendosi di parole, scritti e memorie d’artista.

[nella foto: copie di Interno domestico ]