Apre il Memoriale della Shoah. Milano non dimentica

24 Gennaio 2014


Il tempo si è fermato a quegli attimi orribili, l’atmosfera porta ancora – a distanza di settant’anni esatti – il peso soffocante della disperazione. A centinaia sono stati costretti a partire dal famigerato binario 21 della Stazione Centrale di Milano, spogliati dei propri averi e della propria dignità, ammassati nei vagoni piombati diretti verso i campi di concentramento dell’Europa orientale. A ricordo di quella terrificante pagina della nostra Storia resta, oggi, il Memoriale della Shoah. Aperto in via straordinaria domenica 26 e lunedì 27 gennaio.

Un progetto unico, non solo per l’Italia, quello che sta procedendo alla creazione di un articolato spazio multidisciplinare che sia custode e soprattutto testimone del dramma dell’Olocausto. Parzialmente aperto alle visite scolastiche dallo scorso mese di novembre, il Memoriale conta nei prossimi mesi di giungere alla sua piena e completa fruibilità: da un lato con il recupero integrale dell’area della stazione così com’era negli Anni Quaranta, dall’altro con la nascita di spazi per la didattica, lo studio, l’incontro e il confronto.

Cade nei giorni che ricordano la liberazione del lager di Auschwitz quella che suona come una prova generale di apertura al pubblico, con visite gratuite – tolti i costi di gestione delle prenotazioni, comunque consigliate – al complesso che si innerva nel corpo della Stazione Centrale. Un evento che richiama il sostegno e il supporto di ciceroni d’eccezione, inedite guide che accompagnano i visitatori in uno struggente salto nel passato.

Ci sono le personalità dello spettacolo, come Lella Costa, Raffaele Morelli e Gioele Dix, ma anche i giornalisti: da Gad Lerner a Natalia Aspesi, fino al direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli, presidente della Fondazione che sta procedendo a realizzare il memoriale. Incontri a sorpresa i loro, comparse che contribuiscono ad aumentare la suggestione di una visita che non può lasciare indifferenti.