Milano: i gioielli della danza incantano la Scala

11 Marzo 2014


Un incontro fatale, sullo sfondo della scintillante Broadway degli Anni Sessanta. Da un lato George Balanchine, coreografo eclettico e visionario; dall’altro Claude Arpels, potente e raffinatissimo gioielliere, tra i più celebri della Grande Mela. Una conversazione serrata, la consapevolezza comune di trovarsi vinti dalla seduzione che esercitano ori e pietre preziose: il loro fascino arcano, la loro stupefacente e nobile bellezza. Qualità degne di essere esaltate sulla scena.

È in cartellone fino al prossimo 4 aprile alla Scala di Milano il mitico Jewels , balletto che nella sua unicità è vera e propria pietra miliare nello straordinario repertorio di Balanchine. Non c’è trama, non c’è vicenda attorno cui costruire i sinuosi e sensuali movimenti del corpo di ballo; ad ammaliare il pubblico è l’emozione allo stato più puro, la volontà di trasferire in forma di danza i riverberi dei preziosi, il loro lucente splendore.

È la Francia “dell’eleganza, del lusso, dello chic e dei profumi”  a fare da sfondo al primo balletto, con tre solisti a dare anima e corpo – grazie alle musiche di Gabriel Fauré – all’idea di Smeraldi ; si passa in seconda battuta ai Rubini  coreografati sui capricci di Stravinskij salvo chiudere in bellezza, come inevitabile, con l’assoluta nobiltà dei Diamanti . Accompagnati dall’incedere maestoso della Sinfonia n°3 di Čajkovskij.

Cast di livello assoluto quello che si alterna nelle diverse repliche: partendo da quella di mercoledì 12 marzo, che vede in Rubini  la partecipazione dell’etoile Natalia Osipova. Tra gli ospiti del corpo di ballo scaligero anche Ivan Vasiliev, Polina Semionova e Friedemann Vogel; accanto a loro le stelle del teatro milanese: Vittoria Valerio e Marta Romagna. Tutti elegantemente vestiti con i costumi pensati da Karinska per la versione originale del balletto.

[nella foto: Vittoria Valerio in prova per Jewels – ph. Brescia Amisano, Teatro alla Scala]