“Like a Rolling Stone”: all’asta il manoscritto di Bob Dylan

6 Maggio 2014


Se la più famosa rivista musicale al mondo ne ha tratto ispirazione per scegliere il proprio nome è evidente come si tratti di molto più di una canzone. Siamo infatti difronte a un simbolo, un’icona, una fotografia in versi dell’essenza del rock. Like a Rolling Stone  è tra le pietre miliari del Novecento, brano che ha sancito l’ingresso di Bob Dylan nell’olimpo della cultura pop. E che ora finisce all’asta, nella sede newyorchese di Sotheby’s.

È stimato non meno di un milione di dollari il lotto che il prossimo 24 giugno vedrà protagonisti i quattro fogli su cui il menestrello di Duluth ha scritto il testo della celeberrima canzone: un frammento di Storia affidato al block-notes di un albergo di Washington, nel quale leggere cancellature e ripensamenti, correzioni e revisioni al testo che tutti conoscono e cantano. Nel quale riconoscere piccoli schizzi, disegni e caricature che Dylan ha tracciato sulla carta in cerca di ispirazione.

Un pezzo che, secondo la casa d’aste, potrebbe infrangere ogni record. Quello stabilito dallo stesso Dylan solo un anno fa, con la sua Fender Stratocaster del ’65 venduta da Christie’s a 965mila dollari, cifra che fa dello strumento la chitarra elettrica più cara di tutti i tempi; ma anche quello raggiunto nel 2010 dal testo di A Day in the Life . Con un milione e 200mila dollari è l’autografo di John Lennon a vantare, ad oggi, la palma del manoscritto rock più costoso.

L’autografo di Dylan non rappresenta l’unico gioiello di un’asta che vede all’incanto cimeli e memorabilia, dai tempi di Elvis fino all’esplosione del punk. Ad essere battuto, tra poster e biglietti di concerti memorabili, anche l’originale del primo contratto sottoscritto da Jimi Hendrix nel 1965 con la PPX Enterprises: appena un dollaro a serata il compenso pattuito dall’allora misconosciuto chitarrista, ingaggiato come session-man. Centomila i biglietti verdi necessari, oggi, per aggiudicarsi quel pezzo di carta.