Pukkelpop Festival: Belgio d’avanguardia

13 Agosto 2014


La locandina della sua prima edizione, ventinove anni fa, era vergata a mano. Calligrafia ordinata, quasi infantile, delicato inchiostro rosso: ma nei nomi della line-up si leggeva, in nuce, il carattere di quella che sarebbe diventata una delle più interessanti rassegne d’Europa. Con l’electro-dance di Anne Clark e quella dei Front 242, l’indie-rock di Anna Domino e l’heavy-metal degli Ostrogoth. Il Pukkelpop è sempre stato un festival fuori dagli schemi. Letteralmente d’avanguardia.

Si rinnova dal 14 al 16 agosto l’appuntamento con la tre giorni in musica che nella città belga di Hasselt, a pochi chilometri dal confine con la Germania, anima contemporaneamente ben sette stage diversi. Un evento indispensabile per tastare il polso della scena underground internazionale, con particolare riguardo all’indie-tronica, al synth-pop, al noise: a tutto ciò, insomma, che esce dai confini del mainstream. E si spinge per sentieri prima mai battuti.

Tra i big gli irresistibili sudafricani Die Antwoord, esplosivi nel loro violento elettrorap; ma anche tante vecchie glorie con ancora molto da dire. Come Thurston Moore, in pausa dagli impegni con i Sonic Youth, o i Portishead; come i ritrovati Slowdive, i Lagwagon e i NOFX, giunti al trentunesimo anno di attività senza perdere un colpo in termini di carica ed efficacia. Un set, il loro, che promette di rivaleggiare per intensità con quello di Ska-P e Gogol Bordello, tra i più attesi del festival.

Considerato che le scelte “più commerciali” ricadono su Editors e Queens Of The Stone Age, su Kelis e Macklemore & Ryan Lewis, sui The National e Neneh Cherry, su Outkast e The Kooks è chiaro come il carattere estroso della rassegna venga anche quest’anno ampiamente rispettato. Flume, The Cat Empire, Dusky, The Strypes sono solo alcuni dei nomi emergenti gettati nella mischia del Pukkelpop, in cerca della definitiva consacrazione.