Ravenna, un festival di street-art nel nome di Dante

31 Agosto 2014


Spazi pubblici come scuole, biblioteche e uffici comunali. Ma anche luoghi privati: dalle imprescindibili gallerie d’arte ad aziende dove si sviluppano ben altri tipi di creatività. È Ravenna tutta, nella ricca complessità del suo tessuto sociale, ad aprirsi alla scena underground per la prima edizione di Subsistenze : in scena da lunedì 1 settembre – il clou è previsto per il week-end successivo – il primo festival che la città romagnola dedica alla street-art.

L’evento, inserito nel cartellone di appuntamenti che sostengono la candidatura ravennate per ottenere lo status di Capitale Europea della Cultura 2019, apre una finestra su stili, linguaggi, tendenze tra loro differenti; e propone implicitamente nuovi percorsi per la riqualificazione urbana. Invitando a osservare il lavoro di maestri affermati, ma anche a mettersi in gioco in prima persona: come dimostra il successo di adesioni al progetto che porterà alla decorazione collettiva del sottopassaggio della stazione ferroviaria.

Subsistenze  vedrà al lavoro alcuni nomi di grido del panorama non solo italiano. Su tutti No Curves (nella foto), apprezzatissimo filosofo della tape art : incredibili le sue figure, realizzate usando esclusivamente strisce di nastro adesivo colorato. Una modernissima evoluzione dell’idea di mosaico, che approda in una città da sempre simbolo per l’arte musiva; e che omaggerà, con un intervento nei chiostri della biblioteca Oriani, il genio di Dante Alighieri.

Tra proiezione di video a tema, acrobatiche sessioni di parkour, meeting e dibattiti sul futuro dell’arte di strada, mostre e incontri, Subsistenze  vedrà al lavoro anche SeaCreative – già in mostra al PAC di Milano – e Millo, la romana Gio Pistone e il duo Hope & Gig; ma anche il collettivo DissensoCognitivo e Zed1. Uniti nel restituire l’immagine di una scena viva e mai così vitale.