Sci-fi in Italia per Skin. Dal rock al cinema

17 Settembre 2014


Atmosfere claustrofobiche, inquietanti misteri, codici da decrittare e terribili prove psico-fisiche da superare. Il tutto in un’ambientazione surreale, fuori dal tempo e dalla Storia, astrazione degli incubi di un futuro minaccioso. È entrato nella sesta settimana di lavorazione Andron – The Black Labyrinth , thriller fantascientifico tutto italiano che vede il debutto, in veste di attrice, di Deborah Anne Dyer. Alias Skin, storica voce degli Skunk Anansie.

La regia è di Francesco Cinquemani, il progetto della giovane casa di produzione italiana Ambi Pictures – già a Venezia e Toronto con The Hambling , interpretato da Al Pacino –, il set diviso tra malta e Roma, quartiere Pigneto, con una puntata in Canada. La partecipazione di Skin, per la prima volta sullo schermo in un ruolo da protagonista, si inserisce all’interno di un cast di livello internazionale, che trova in Alec Baldwin la sua punta di diamante.

A intuire le doti di attrice della rockstar era stato per primo, oltre dieci anni fa, un certo John Malkovich, che la volle insieme a Gary Sinise nel suo cortometraggio Hideous Man ; ma se escludiamo una fugace apparizione nel Strange days  diretto a metà Anni Novanta dal premio Oscar Kathryn Bigelow, nel quale si esibisce insieme alla propria band, Andron  costituisce per Skin un’autentica prima volta.

Ruolo importante, nella costruzione del film, hanno ovviamente gli effetti speciali. Affidati a un vero e proprio guru del settore: partecipa al progetto Michael Kowalski, già al lavoro su pellicole cult come Twilight  e The Amazing Spiderman , The Incredible Hulk  e Wolverine . A lui il compito di articolare i complessi scenari computerizzati che faranno da sfondo all’azione, partendo dalla creazione delle scenografie digitali che accompagnano un cameo dell’inimitabile Danny Glover.