Patrick Modiano premio Nobel per la letteratura 2014

9 Ottobre 2014


A convincere la giuria, si legge nelle motivazioni ufficiali, è stata la sua capacità di dominare “l’arte della memoria, con la quale ha evocato i più insondabili destini umani e messo a nudo la vita durante l’occupazione” . A 69 anni Patrick Modiano ottiene il più alto riconoscimento possibile per uno scrittore: a lui va infatti il Premio Nobel per la letteratura del 2014. Un nome a sorpresa, che ha “bruciato” sia il favoritissimo Philip Roth sia l’outsider Harumi Murakami.

Madre belga, padre di origini italiane e religione ebraica: dunque in forti difficoltà, in Francia, negli anni dell’occupazione nazista. Proprio il lascito di quel dolore, vissuto solo in via indiretta dall’autore – che nasce poche settimane dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale – diventa motore di una scrittura che sa concentrarsi con un inarrivabile mix di crudezza e delicatezza, dramma e poesia. Trattando senza compromessi il disastro di una nazione dilaniata dalla guerra fratricida tra collaborazionisti e partigiani.

Esiliati, sradicati, fuggitivi: i personaggi dei romanzi di Modiano – che recupera in chiave moderna la mitica figura dell’ebreo errante – sono fuscelli in balia di un destino a tratti imperscrutabile, sospinti dal vento di una Storia spesso cinica e violenta. Questo fin dal suo primo lavoro, La Place de l’Étoile , pubblicato ad appena 23 anni; arrivando fino al magnifico Rue des boutique obscures , che nel 1978 gli vale il prestigioso Premio Goncourt.

Allievo dell’inarrivabile Raymond Quenau – che pure nella sua scuola insegna non lettere, ma geometria! – Modiano ha lavorato anche per il cinema: sua la sceneggiatura di Lacombe Lucien , film con cui Louis Malle affronta nel 1974 le contraddizioni della Francia di Vichy. Con questo successo la Francia si conferma nazione con il maggior numero di Nobel per la letteratura: ben 15.