Abruzzo: arte relazionale in… convento

18 Novembre 2014


L’arte come facilitatore sociale, strumento di aggregazione ma soprattutto di condivisione, comunione di suggestioni. L’arte come scambio, quindi, fedele ad una delle sentenze che meglio inquadra il pragmatismo degli antichi romani: Do ut des , ovvero do affinché tu mia dia. Questo il titolo della mostra che anima fino al prossimo febbraio il piccolo suggestivo paese di Collecorvino.

Siamo nell’entroterra abruzzese, in provincia di Pescara. In un borgo che, arroccato sulla cima di un colle, rispecchia nella sua natura l’immagine di un’Italia da cartolina: forte delle sue tradizioni. È sotto la regia di Antonello Tolve che Luigi Pagliarini, Elena Bellantoni, Bastiaan Arler, Devrim Kadirbeyoğlu e il duo Bianco-Valente (nella foto) prendono possesso degli spazi dell’antico convento di San Patrignano. Presentando il frutto di un lavoro svolto a stretto contatto con la comunità locale.

Hanno coinvolto i ragazzi delle scuole sia Pagliarani sia Kadirbeyoğlu, seguendo processi creativi giocati sull’inclusione sociale; mentre Bellantoni ha scelto di spingersi nell’intimità del vissuto, trasformando corredi nuziali in tele su cui dipingere teneri ritratti di famiglia. Rapporti indissolubili come intrecci indelebili: nella video installazione di Bianco-Valente un semplice filo rosso disegna intricate sensualità, giocando allegorico con due coppie di mani.

Non una semplice mostra, Do ut des . Ma un piccolo riuscito modello di narrazione del territorio; inserito all’interno del programma di eventi che vede questa fetta di Abruzzo protagonista di Arte&Gusto , programma di incontri, talk, conferenze, appuntamenti dedicati alle best practice nel campo dello sviluppo maturo e consapevole del territorio. Centrato sulla condivisione dei saperi e dei sapori, irrinunciabili caratteri identitari del Bel paese.