Addio a Virna Lisi. L’ultima diva

18 Dicembre 2014


Ha detto di no alla produzione di 007 , rifiutando il ruolo scollacciato di Bond Girl a fianco di Sean Connery; e ha respinto le avance di Frank Sinatra, sedotto dal suo fascino, con l’aplomb e il rigore del suo essere donna sposata. Bastano due aneddoti a qualificare Virna Lisi come figura fuori dagli schemi che vogliono il mondo dello spettacolo leggero ed effervescente. Una professionista instancabile, coerente con il proprio percorso: icona di eleganza che ha contribuito a fare grande il cinema italiano. E che ci mancherà.

Virna Lisi scompare nella sua casa di Roma all’età di 78 anni, vinta da un mare incurabile diagnosticato solo pochi mesi fa: con lei se ne va una delle ultime grandi dive del nostro cinema. Una carriera straordinaria la sua, condotta con successo tanto nel campo della settima arte tanto a teatro e sul piccolo schermo, dove conobbe il suo primo grande trionfo: con lo sceneggiato RAI Ottocento , che la impone ancora giovanissima all’attenzione dello star system.

Viene diretta a teatro da Giorgio Strehler e Michelangelo Antonioni, ma è con Pietro Germi che arriva la consacrazione internazionale: Lisi si fa notare sul set di Signore & Signori , Palma d’oro come miglior film al Festival di Cannes nel 1966, viatico per firmare con la Paramount e trasferirsi a Hollywood. Dove si misura con mostri sacri come Jack Lemmon e Tony Curtis, ma dove soffre i tanti ruoli da “svampita” che le vengono offerti, senza valorizzare le sue indubbie qualità.

Da qui il gran rifiuto per la parte di Bond Girl e quello, forse ancora più clamoroso, per la parte di Barbarella  poi toccata a una certa Brigitte Bardot. Non ha mai voluto che la propria bellezza offuscasse le sue doti di attrice, Virna Lisi: doti che ottennero il giusto riconoscimento, ancora una volta, a Cannes. È il 1994 quando ottiene il premio come miglior attrice per la sua interpretazione de La regina Margot , film storico che la vede indossare i panni di Caterina de’ Medici.