La guerra di Rä di Martino. A Bolzano

4 Dicembre 2014


Le ricorrenze impongono l’onere del ricordo, dell’omaggio, della celebrazione: difficile se non impossibile affrontare senza scadere nella retorica, nello stucchevole, il centenario della Prima Guerra Mondiale, evento così lontano da scivolare nel mitologico, troncando di netto ogni tipo di legame con la contemporaneità. Dribbla ogni luogo comune, invece, Rä di Martino: che in un luogo simbolico come Bolzano sfrutta la memoria del conflitto per una mostra che ci porta sul suo campo di battaglia preferito.

Una riflessione sul concetto di realtà – esperita o solo immaginata? Forse sublimata attraverso l’immagine? – quello dell’artista romana, che si appropria dell’immaginario bellico per orchestrare una delle sue situazioni tipiche: quella del cortocircuito tra verità e finzione, di un approccio laterale alla natura sensibile delle cose. Lo fa partendo da una fotografia scattata nel 1918 e dalla goffa e paradossale silhouette dei cosiddetti dummy tank .

Carrarmati fasulli, ciondolanti giocattoloni usati dall’esercito tedesco per distrarre il nemico, spaventarlo, irretirlo; macchine in realtà del tutto innocue e quindi per natura paradossali, quasi allegoriche: nell’immagine d’archivio scovata da Rä un gruppo di civili, nella Francia devastata dalla guerra, osserva stranita lo strano marchingegno, dando vita ad una inconsapevole e persino umoristica scena di gruppo.

Quella finzione esce letteralmente dalla fotografia per farsi performance, con figuranti in costume d’epoca a reinterpretare davanti alla macchina da presa il momento precedente lo scatto; mentre un altro video documenta la reazione dei bolzanini al passaggio – per le vie della città – di un nuovo dummy tank . Trasformato poi in scultura astratta ed esposto, insieme alle altre opere create per l’occasione, al Museion. Fino al prossimo 11 gennaio.

[nella foto: Rä di Martino, Authentic News of Invisible Things. Courtesy Galleria Monitor,Roma; Copperfield Gallery, London]