Manchester rock dai Joy Division agli Oasis. In mostra

11 Dicembre 2014

Noel Gallagher in the guitar shop

Liverpool? Fa rima con i Beatles, ovviamente. Bristol? Con i Portishead. Dici Glasgow e immagini i Franz Ferdinand, mentre nel pensare a Londra i grandi nomi del rock affiorano nella mente a decine, dai Clash ai Sex Pistols. Non c’è città del Regno Unito che non vanti una grande tradizione rock e non leghi il proprio nome, in modo indissolubile, a un gruppo capace di segnare per sempre la storia della musica. E dunque cosa vi viene in mente se diciamo… Manchester?

Sono passati esattamente vent’anni dall’uscita del loro primo album, quel Definitely Maybe  che ha dato fuoco alle polveri del brit-rock: è proprio a Manchester che gli Oasis hanno mosso i loro primi passi, infiammando la scena underground con il loro sound inimitabile. Una ricorrenza che offre l’occasione per riflettere su una scena musicale molto più ricca e articolata, che trova nella band dei fratelli Gallagher solo la punta di un iceberg tutto da scoprire.

Dove? A Bologna, negli spazi della galleria ONO Arte Contemporanea. Quando? Dall’11 dicembre e fino al 18 gennaio. Come? Attraverso un’indagine fotografica a ritroso: che parte cioè dal 1996, data in cui gli Oasis ormai esplosi all’attenzione del mondo abbandonano la città natale per Londra, e si chiude nel 1976. Seguendo cioè la declinazione locale del movimento punk ma, soprattutto, la parabola di gruppi che hanno fatto della sperimentazione la propria cifra stilistica.

Negli scatti di Jill Furmanovsky, Martin O’Neill, Pierre René‐Worms e Stephen Wright appaiono allora – insieme agli Oasis – i vari Smiths e Joy Division, Stone Roses e My Bloody Valentine; fino ai Primal Scream e ai Jesus and Mary Chain. Gruppi spesso legati all’eroica Creation Record di Alan McGee, entusiasta discografico indipendente dotato di un fiuto incredibile, e di un gusto per la sperimentazione – la provocazione – determinante per imprimere una svolta di squisita originalità nel mondo del rock.

[nella foto: Noel Gallagher in un negozio di chitarre a Manchester © Jill Furmanovsky]