Napoli da cartolina, con le star della fotografia

25 Dicembre 2014


La città della Transavanguardia, di Lucio Amelio e Andy Warhol; la città che sogna e si esalta con Diego Armando Maradona, che ride amara insieme a Massimo Troisi e canta il blues mediterraneo di Pino Daniele. Gli Anni Ottanta sono per Napoli una vera e propria età dell’oro: stagione frizzante e brillante, forte di un’energia creativa mai così vibrante e contagiosa. Una condizione di grande fascino, che attira alcuni tra i più grandi fotografi della scena nazionale e internazionale.

Deus ex machina è lo storico dell’arte Cesare De Seta, che si impegna per invitare in città quelli che sono spesso solo giovani promettenti, destinati però a diventare maestri assoluti dell’immagine. Nasce un lavoro di documentazione artistica del capoluogo campano unico e irripetibile, si allestiscono mostre che fanno epoca, si costruisce un racconto a più voci che sa rendere l’anima cangiante di uno ei luoghi più magici e inafferrabili d’Italia.

Quell’esperienza eccezionale è evocata oggi e fino al prossimo 8 febbraio nelle sale di Villa Pignatelli, dove sono quasi centocinquanta le fotografie d’autore che ci mostrano il carattere più genuino della Napoli Anni Ottanta. Ci sono tutti i maggiori artisti italiani attivi in quel periodo: da Luigi Ghirri a Gabriele Basilico (nella foto), da Franco Fontana a Gianni Berengo Gardin, in dialogo con autori, come Mimmo Jodice, che da sempre vivono e respirano la città.

Al loro sguardo si accompagna quello di firme di primo piano in arrivo dall’estero. Robert Mapplethorpe e Helmut Newton ci mostrano la fisicità dirompente della città, mentre Andreas Gursky si concentra sulle sue caratteristiche trame urbane; Thomas Ruff, Thomas Struth e Cindy Sherman affrontano la loro esperienza a Napoli come occasione per sperimentare nuovi riferimenti concettuali, svelando coni ottici altrimenti inespressi.