Il cibo, visto dagli artisti

26 Gennaio 2015

Ambrogio Figino, Natura morta: piatto con pesche, olio su tavola

In ossequio al tema dell’imminente Expo 2015 di Milano, che parlerà appunto di come Nutrire il Pianeta, Palazzo Martinengo a Brescia si è portato avanti con una mostra che parla appunto… di alimenti! Il punto di vista è quanto mai autorevole, perché nella mostra Il cibo nell’arte sono presenti oltre un centinaio di opere – tra dipinti, stampe artistiche, sculture – che ripercorrono l’iconografia del cibo nella storia dell’arte visiva.

L’arco temporale affrontato dalla mostra si estende per quattro secoli, a partire dai maestri dell’arte moderna – da Ceruti a Baschenis – fino ai contemporanei, italiani come Piero Manzoni e Giorgo de Chirico o internazionali, tra i quali basti citare Magritte e Warhol. È un’occasione ghiotta – mai il termine fu più appropriato! – per ammirare in una sola sede capolavori altrimenti poco accessibili, molti dei quali provenienti da collezioni private.
La qualità e quantità delle opere esposte è tale da far pensare che gli artisti amassero davvero rappresentare il cibo, rispetto al quale si sono sbizzarriti dandone interpretazioni sempre più estrose.

In realtà, soprattutto in epoca moderna, questo genere di opere veniva richiesto espressamente da committenti delle classi borghesi e mercantili.
Dal Rinascimento, infatti, l’ascesa al potere di questi ceti viene costantemente rimarcata dai suoi membri facendo sfoggio delle proprie ricchezze materiali, spesso a morale risarcimento di un titolo nobiliare a cui non potevano aspirare. Quando non imbandivano la tavola con ogni bendidio, i committenti potevano sempre dare un’idea di opulenza attraverso il cibo rappresentato in dipinti di pregiata fattura.

Alcune delle sezioni tematiche della mostra illustrano chiaramente la popolarità del genere presso alcuni clienti, che appunto volevano esibire di volta in volta Tavole imbandite, Selvaggina da pelo e da penna, Pesci e crostacei
Chiude idealmente il percorso espositivo l’ultima parte, dedicata al Cibo nell’arte del XX secolo. Momento in cui l’artista è definitivamente libero di seguire il proprio estro creativo, spesso proprio in opposizione a quella società da cui un tempo dipendeva. Non smetterà di rappresentare il cibo, tema di cui anzi si riappropria con rinnovata foga.

[Immagine di apertura: Ambrogio Figino, Piatto con pesche, olio su tavola, 21 x 30 cm. Collezione privata]