Arte antica: dal MAO di Torino a Google

12 Aprile 2015

Google Cultural Institute, Mao Torino

Da pochi giorni il Google Cultural Institute, progetto ideato per promuovere online la cultura, si è arricchito di un nuovo, coinvolgente formato di riproduzione. Infatti, è ora possibile ammirare in 3D oltre 200 oggetti d’arte provenienti da tutto il mondo che, con un semplice movimento del mouse, ruotano sul proprio asse offrendosi a una fruizione a 360 gradi.

Nata nel 2011 dalla stretta collaborazione tra Google e le più importanti istituzioni culturali del mondo, la piattaforma web Google Cultural Institute conta oggi più di sei milioni di documenti, immagini, video e testi appartenenti a 700 partner in 60 Paesi. Dopo aver ricevuto da Google la possibilità di creare gratuitamente una propria applicazione mobile, ora i musei coinvolti possono aprire al pubblico un archivio di riproduzioni in 3D.

Per garantire la visione tridimensionale delle opere ad alta risoluzione, le istituzioni partner e il team di lavoro di Google hanno lavorato a stretto contatto per realizzare un apposito scanner capace di elaborare oggetti delle dimensioni massime di 40 centimetri.
La galleria virtuale conta già più di 200 opere pubblicamente accessibili, che spaziano dai teschi animali della California Academy of Sciences alle maschere millenarie dell’Israel Museum di Gerusalemme.

Il primo museo italiano ad aver aderito al progetto è il MAO – Museo d’Arte Orientale di Torino, che in prima battuta ha messo a disposizione degli utenti 20 capolavori tratti dalla collezione.
A cominciare dall’antico vasellame cinese in terracotta bianca e dai preziosi bronzi himalayani, ma il numero delle opere fruibili in versione tridimensionale è destinato a crescere.