Diego Velázquez approda a Parigi

21 Aprile 2015

Diego Velázquez, Venere e Cupido (Venere Rokeby)

Il Grand Palais parigino ospita, fino al prossimo 13 luglio, un’imperdibile rassegna intitolata a Diego Velázquez, pittore di corte e fulgido rappresentante dell’arte del Seicento.
Una ricca selezione di capolavori occupa gli spazi delle Galeries Nationales, ripercorrendo la storia dell’artista proveniente da Siviglia.

L’inedita mostra francese, organizzata attorno a nuclei tematici e periodi artistici, risponde alla difficile sfida di raccogliere l’essenziale produzione di un pittore le cui opere sono gelosamente custodite da molteplici soggetti, tra enti pubblici e collezioni private.
La sinergia tra il museo parigino, il Louvre e il Kunsthistorisches Museum di Vienna ha tradotto in atto la volontà di testimoniare la carriera di Velázquez, pittore ufficiale della Corona spagnola a partire dal 1623.

Raggiunto in breve tempo un ruolo di primo piano nel panorama madrileno, Velázquez ebbe la possibilità di entrare in contatto con Rubens, grazie al quale ottenne il consenso reale a intraprendere un indispensabile viaggio in Italia.
L’incontro con i capolavori lasciati in eredità dai maestri italiani – da Raffaello a Tiziano e Michelangelo, al quasi contemporaneo Caravaggio – influì in maniera determinante sull’evoluzione stilistica di Velázquez, valendogli un ruolo fondamentale nella decorazione del Palazzo del Buen Ritiro, voluto da Filippo IV.

Nonostante il grandioso successo riscosso in patria e oltre confine, l’eccezionale pittore non consegnò la propria eredità artistica ad alcun discepolo, dopo la morte avvenuta nel 1660. Sarà solo con Goya – e poi con Manet, addirrittura – che il suo stile conoscerà una degna reinterpretazione.
La mostra parigina condensa queste vicende, affiancando al percorso espositivo una serie di incontri, proiezioni ed eventi collaterali che approfondiscono i molteplici aspetti di una personalità fuori dal comune.