L’Expo ’67 nelle opere di Emilio Vedova e Alexander Calder

6 Maggio 2015

Alexander Calder, Expo 67, Fondazione Vedova, Venezia

A Venezia inaugura oggi Frammenti Expo ’67. Nell’anno che vede incrociarsi in Italia Expo 2015 e la 56. Biennale di Venezia, la Fondazione Vedova coglie l’occasione per allestire una mostra – curata da Germano Celant – che riunisce i contributi degli artisti Alexander Calder ed Emilo Vedova all’Esposizione Universale che si svolse nel 1967 a Montreal, in Canada.

L’Expo del 1967 fu una delle più importanti esposizioni universali del Novecento: le ultime innovazioni nel campo del design, della tecnologia, dell’architettura e dell’arte si incontrarono in un periodo di grandi rivoluzioni culturali e sociali, attirando in sei mesi più di 50 milioni di visitatori.

Negli spazi dei Magazzini del Sale, la Fondazione Vedova presenta ora una rivisitazione dell’intervento che Emilio Vedova fu chiamato a progettare dal Ministero degli Esteri, per un’area del Padiglione Italia dell’Expo del 1967. Dal titolo Percorso/Plurimo/Luce, l’opera era caratterizzata da una struttura a vela su cui venivano proiettate lastrine di vetro in sequenza. A corredo dell’installazione, la mostra presenta anche una corposa documentazione di disegni, progetti e fotografie d’epoca.

Per lo stesso evento storico, Alexander Calder realizzò invece Trois disques (Man): una monumentale scultura in acciaio inossidabile, che fu donata dall’artista alla città di Montreal nel 1967, in occasione del 325° anniversario della fondazione della città. La mostra alla Fondazione Vedova documenta l’opera e il processo creativo di Calder attraverso maquettes, film e fotografie scattate da Ugo Mulas.