Il cielo in terra. Grazie a Shirin Abedinirad

26 Giugno 2015


Sono frammenti di cielo sulla terra, le installazioni di Shirin Abedinirad. Dal deserto mediorientale al centro di Treviso, l’artista iraniana ha realizzato evocativi interventi site-specific di land art e arte urbana, utilizzando specchi di forme differenti che riflettono il cielo e capovolgono la realtà circostante.

Nel 2014, a Treviso, Shirin Abedinirad ha rivestito una scalinata del centro con lastre specchianti (nell’immagine in apertura), recuperando l’antica tradizione dell’architettura mediorientale di utilizzare gli specchi per raddoppiare la luce e lo spazio percepito. L’anno prima, nel deserto siriano aveva realizzato l’installazione Evocation, con lastre circolari a specchio appoggiate sul letto del deserto come fossero miraggi d’acqua.

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Shirin Abedinirad è nata nel 1986 a Tabriz, in Iran. Ha studiato graphic design e moda a Tehran, ma è attraverso le arti visive – dall’installazione alla video arte, sino alla performance – che ha scelto di indagare temi complessi come la luce, l’identità e la sessualità.