I giochi “surrealisti” di Joseph Cornell

4 Luglio 2015

Joseph Cornell, Palace, 1943 Box construction: Glass-paned, stained wood box with photomechanical reproduction, mirror, spray-painted twigs, wood and shaved bark, 26.7 x 50.5 x 13 cm The Menil Collection, Houston Photo The Menil Collection, Houston. Photography: Hickey-Robertson (c) The Joseph and Robert Cornell Memorial Foundation/VAGA, NY/DACS, London 2015

L’ultima occasione che l’Europa ha avuto di vedere una mostra interamente dedicata all’opera dell’artista americano Joseph Cornell risale al 1980, quando il MoMA di New York allestì una mostra itinerante con tappa, tra le altre, alla Whitechapel Gallery di Londra.

Dopo 35 anni, la Royal Academy of Arts della capitale britannica presenta Joseph Cornell: Wanderlust con l’obiettivo di offrire al pubblico del Vecchio Continente, di nuovo, una panoramica esaustiva della produzione dell’artista.
La mostra è organizzata in 4 sezioni, ispirate alle tematiche che lo stesso artista descriveva nei suoi diari e nelle sue note: Gioco ed Esperimento, Collezionare e classificare, Osservazione ed esplorazione e Desideri e fantasticherie.

L’esposizione offre una notevole selezione di 80 opere, tra assemblaggi, collage, film sperimentali e le famose scatole di legno chiuse da un vetro come fossero teche, nelle quali Cornell era solito creare composizioni dal sapore surrealista, anche se non aderì mai al movimento teorizzato da André Breton come, del resto, a nessun altro manifesto artistico del Novecento.