Antonio Canova e l’orrore della guerra

23 Luglio 2015

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Il Museo Gipsoteca Canova di Possagno – luogo d’origine del celeberrimo scultore ottocentesco – sta per inaugurare una rassegna che cavalca la storia, mettendo in relazione i capolavori marmorei di Antonio Canova con la tragedia del primo conflitto mondiale. Antonio Canova. L’arte violata nella Grande Guerra aprirà i battenti sabato 25 luglio e, fino al 28 febbraio 2016, offrirà al pubblico la possibilità di seguire le vicissitudini di opere che hanno fatto storia… e ne hanno anche subito i risvolti più drammatici.

Saranno protagoniste dell’esposizione le fotografie scattate intorno al 1918 da Stefano e Siro Serafin, per documentare lo scempio subito dalle illustri opere del maestro veneto, conservate proprio a Possagno. Tragicamente nota è la storia di un nugolo di soldati che giocavano a pallone con la testa di Paolina Bonaparte scolpita da Canova; scena di cui fu testimone lo stesso Stefano Serafin che non riuscì, forse per il troppo orrore, a immortalare l’accaduto.

I Serafin furono però in grado di testimoniare – attraverso il mezzo fotografico – i gravi danni subiti dalle sculture di Canova, in una raccolta di positivi fotografici conservati dalla famiglia dei due reporter ante litteram. Gli squarci sul busto di Napoleone o Paolina decapitata hanno lo stesso impatto drammatico generato dagli effetti delle guerre di oggi sul patrimonio artistico appartenente all’umanità intera.

Insieme all’affascinante raccolta di scatti dei Serafin saranno esposti per la prima volta molti dei Canova martirizzati dalla Prima Guerra Mondiale e ritratti nelle storiche fotografie. Alcune restaurate e altre – fortemente danneggiate – conservate nei depositi, le opere in mostra contano anche la straordinaria effigie di Ebe coppiera degli dei.
Non mancherà una lettura contemporanea, grazie all’interpretazione delle opere ferite di Canova da parte di due fotografi di oggi – Guido Guidi e Gian Luca Eulisse – a riprova del fatto che l’orrore della guerra non conosce epoche.