Una mostra contro l’illegalità. A Casal di Principe

21 Agosto 2015

Pittore-del-Seicento-da-Caravaggio-Incredulità-di-San-Tommaso-Firenze-Galleria-degli-Uffizi

È un’iniziativa che ispira speranza, quella promossa dal Comune di Casal di Principe – cittadina nell’entroterra casertano tristemente martoriata dall’attività mafiosa: usare l’arte come strumento di luce, contro le tenebre dell’illegalità e della criminalità organizzata. Fino al 21 ottobre, una straordinaria esposizione di capolavori artistici realizzati tra il Seicento e il Novecento accoglie il pubblico in una location d’eccezione, simbolo della lotta alla mafia.

Le opere che compongono La luce vince l’ombra. Gli Uffizi a Casal di Principe inaugurano infatti i sontuosi ambienti di una villa confiscata alla mafia, recuperata a fini museali e intitolata a don Peppe Diana, emblema dell’impegno contro il crimine. I preziosi lavori in mostra – che provengono dalla collezione degli Uffizi di Firenze, del Museo di Capodimonte, della Reggia di Caserta e del Museo Campano di Capua – sono tutti accomunati da un profondo rapporto con il territorio ospite.

La rassegna punta l’attenzione soprattutto su alcune personalità pittoriche secentesche, vissute o legate a Napoli e affascinate dallo stile di Caravaggio. Tra le venti opere esposte spiccano la Santa Caterina d’Alessandria di Artemisia Gentileschi, la Carità di Luca Giordano e la Vanità di Mattia Preti, in una mirabolante alternanza di luci e ombre, che esalta ancor più gli eccezionali effetti luminosi.

Non mancano le incursioni nella contemporaneità, con il celebre Fate presto di Andy Warhol, custodito nella collezione della Reggia di Caserta e ispirato alla prima pagina del quotidiano Il Mattino pubblicata il 26 novembre 1980, tre giorni dopo il terremoto in Irpinia.
Completa la mostra L’Adorazione dei pastori di Gherardo delle Notti. Una luce nuova, la video installazione creata da Art Media Studio Firenze in omaggio all’opera gravemente ferita dall’attentato mafioso del 1993 agli Uffizi.