Sulle tracce del caffè, con Steve McCurry

24 Settembre 2015

Steve McCurry, INDIA, 2014

I suoi scatti hanno fatto il giro del mondo, incantando il pubblico di ogni latitudine. La sua straordinaria capacità di immortalare volti e paesaggi cogliendone l’essenza è ormai divenuta leggenda. Lui è Steve McCurry, fotoreporter conosciuto a livello planetario per l’incredibile ritratto della ragazza afghana datato 1985 e per la sua passione verso una storia antica, quella del caffè.

È proprio ¡Tierra! – uno dei suoi progetti più longevi – la base di partenza da cui prende le mosse From These Hands: A Journey Along The Coffee Trail, la rassegna inaugurata da pochi giorni a Venezia dopo l’appuntamento milanese dello scorso giugno. Fino al prossimo 8 novembre, gli splendidi spazi della Tesa 113 dell’Arsenale Nord – area un tempo destinata all’industria navale lagunare, ora gestita dalla società veneziana Vela Spa – accoglieranno un’esposizione di forte impatto visivo.

Protagonisti 62 scatti che tengono uniti individui e territori agli antipodi del mondo, accomunati da un unico denominatore: il caffè – non solo bevanda e materia prima, ma anche preziosa fonte di sostentamento per intere generazioni coinvolte nel suo commercio. Sostenuto da Lavazza, McCurry ha intrapreso il suo viaggio nelle terre del caffè – dal Brasile all’Etiopia, dal Vietnam allo Yemen – oltre dieci anni fa, ma gli esiti fotografici del progetto non smettono di stupire.

L’eccezionale potenza degli scatti trova nell’allestimento della mostra un’ulteriore amplificazione. Ideata dall’architetto e designer Fabio Novembre, la disposizione delle opere fotografiche riprende l’aspetto del catalogo (edito da Phaidon a illustrazione del lungo progetto di Steve McCurry), aumentandone le proporzioni e usandolo come supporto fisico degli scatti in grande formato. Retroilluminate e imponenti, le immagini compongono un labirinto visivo in cui diventa piacevole perdersi.