La stagione nera di Jackson Pollock

30 Settembre 2015


Fino al 18 ottobre, la Tate Liverpool ospita una mostra su un periodo particolare della produzione artistica di Jackson Pollock, in cui si dedicò ai cosiddetti black pourings: una serie di opere cupe che l’inventore dell’Action Painting compose qualche tempo prima della sua tragica morte, avvenuta nel 1956.

Jackson Pollock: Blind Spots si focalizza sugli smalti e olii su tela realizzati fra il 1951 e il 1953 – alcuni mai esposti prima in Inghilterra – meno conosciuti rispetto alle grandi opere del decennio precedente; quelle, cioè, in cui trovò piena realizzazione la sua tecnica pittorica gestuale del dripping, del lasciar sgocciolare il colore sulla tela disposta sul pavimento, creando una distesa densa di filamenti di colori diversi.

Partendo da una selezione delle opere iconiche di Pollock del periodo compreso tra il 1947 e il 1949, il percorso espositivo si sviluppa attraverso le opere della stagione “in nero”, costruite con colate e campiture scure, tra cui compaiono frammenti di forme, corpi e volti. Accanto a queste tele, sono presentati disegni dello stesso periodo, assieme ad un gruppo di sculture poco conosciute dell’artista.

I black pourings furono esposti alla Betty Parsons Gallery di New York nel 1951, e poi mostrati nuovamente alla Sidney Janis Gallery, nel 1952.
La mostra attualmente allestita alla Tate Liverpool è il più grande raduno di queste opere presso un’istituzione pubblica, dopo la loro presentazione presso l’Institute of Contemporary Art di Boston, nel 1980. Dall’Inghilterra, l’esposizione sarà trasferita al Dallas Museum of Art, dove si potrà visitare dal 15 novembre di quest’anno al 20 marzo 2016.

[Immagine in apertura: Jackson Pollock, Yellow Islands, 1952, olio su tela. © The Pollock-Krasner Foundation ARS, NY e DACS, Londra 2014]