Il ritorno di Jacopo Bassano nella sua terra

19 Gennaio 2016


È una vicenda lunga secoli, quella che interessa uno degli indiscussi capolavori della storia dell’arte cinquecentesca, dipinto da uno dei maestri dell’epoca: Jacopo Bassano. Dopo lunghi studi sulla paternità dell’opera, Il Magnifico Guerriero fa finalmente il suo ingresso nella collezione dei Civici Musei di Bassano del Grappa, grazie all’omaggio in comodato d’uso da parte del suo possessore.

Fino al 31 gennaio 2017, infatti, la preziosa opera (di cui l’immagine in apertura riporta un dettaglio) si aggiungerà alla già maestosa Sala dei Bassano, custode di altri ventisette capolavori realizzati dalla grande famiglia di artisti bassanesi. L’evento assume ancora più rilevanza per via del ridotto numero di ritratti firmati da Jacopo Bassano, conservati in pochissimi musei del mondo, tra cui il J. Paul Getty Museum di Los Angeles e il Museo di Belle Arti di Budapest.

Gli stessi musei della città veneta erano in possesso di un unico, prezioso ritratto intitolato al Doge Sebastiano Venier. Con l’arrivo del Magnifico Guerriero, o più esattamente Il ritratto di uomo in armi, la cittadina che diede i natali al pittore può finalmente celebrarne il talento, ben evidenziato dall’eccellente dipinto. Avvolto in una corazza argentea che ne sottolinea la grazia, il protagonista dell’opera datata 1548 è un uomo maturo, dal fare aristocratico e volitivo.

Dopo una lunga presenza sul mercato estero, il dipinto comparve fra i lotti in asta da Christie’s nel 1968 con l’attribuzione a Paolo Veronese. Storici dell’arte e studiosi hanno unito gli sforzi per stabilire la corretta paternità del capolavoro, attribuendolo infine al maestro bassanese. Debitrice alla maniera veneziana – ben conosciuta dal suo autore – l’opera ricomparve all’asta newyorkese di Sotheby’s all’inizio del 2013. Grazie alla lungimiranza del suo acquirente, oggi lo splendido ritratto ha potuto far ritorno alle proprie origini.