A Napoli, il cinema muto trova la sua voce

17 Febbraio 2016

l'uomo con la macchina (1929)

L’inferno e Odissea, entrambi di Francesco Bertolini, Giuseppe de Liguoro e Adolfo Padovan (1911), Cabiria di Giovanni Pastrone (1914), Intolerance di David Wark Griffith (1916) e L’uomo con la macchina da presa di Dziga Vertov (1929), di cui riportiamo un frame in apertura: sono i grandi classici del cinema muto selezionati nell’ambito di Mutiazioni, la manifestazione in programma nel centralissimo quartiere di San Gregorio Armenio a Napoli, da febbraio a maggio 2016.

Strutturata in cinque appuntamenti ad ingresso gratuito, la rassegna intende riavvicinare il pubblico alla fruizione del cinema muto, attraverso l’ausilio della musica e della video-arte. Ciascun evento prevede due momenti clou: in apertura, la visione di un cortometraggio ispirato al film programmato, realizzato da cineasti e video maker e sonorizzato live; a seguire la proiezione della pellicola cult, anch’essa accompagnata da musicisti dal vivo.
Il calendario di Mutiazioni prevede anche cinque seminari di introduzione, curati da Alessandro Stile, che si terranno sempre due giorni prima di ciascuna serata del festival.

Curato da Asilo, la comunità dei lavoratori dello spettacolo, dell’arte e della cultura in autogoverno all’Ex Asilo Filangieri, impegnata favorire il confronto tra artisti e formare un pubblico più consapevole ed esigente, l’evento vedrò esibirsi, come primi musicisti, i Sineterra del trombettista californiano Charles Ferris – chiamati a misurarsi con L’inferno – e i due sassofonisti vicini al free jazz Antonio Raia e Nicola Rando, che affiancheranno il corto di apertura di Dutch Angle.