Venezia, Rem Koolhaas firma il nuovo T – Fondaco dei Tedeschi

10 Giugno 2016

oma rem koolhaas_Fondaco-dei-Tedeschi_Photo-by-Delfino-Sisto-Legnani-and-Marco-Cappelletti

Prenderà il nome di T – Fondaco dei Tedeschi – dove la T sta per “travel” – il nuovo spazio commerciale nel centro di Venezia, frutto della ristrutturazione affidata, nel 2009, al grande studio di architettura OMA, guidato dall’archistar Rem Koolhaas.
Ad occuparsi di tutti gli allestimenti interni – circa 9mila i metri quadri disponibili, destinati a ospitare boutique e alcune aree per la collettività – sarà ora l’architetto britannico Jamie Fobert con il suo team.

L’apertura di quello che nella volontà dei progettisti – insieme a OMA, figurano anche gli architetti partner Ippolito Pestellini Laparelli e Silvia Sandor –  si candida a diventare un “grande magazzino urbano, capace di mettere in scena una vasta gamma di attività, dallo shopping ad eventi culturali, dagli incontri sociali e alla vita di tutti i giorni” è prevista per il mese di ottobre 2016.

Ubicato in prossimità del ponte di Rialto, il Fondaco dei Tedeschi – la cui struttura originaria risale al 1228 – è considerato “un testimone muto dell’epoca mercantile veneziana“. Nel corso dei secoli ha subito numerosi riadattamenti e cambi di destinazione d’uso: è stato impiegato come luogo di scambio per i commercianti tedeschi, come dogana in epoca napoleonica e, da ultimo, come ufficio postale. All’interno della sua imponente mole, raffigurata anche da Canaletto e da altri pittori, i progettisti sono intervenuti attraverso un “numero ben definito di interventi strategici“, ciascuno dei quali è stato “concepito come uno scavo della massa esistente, liberando nuove prospettive e svelando ai visitatori la vera natura del palazzo, come accumulo di autenticità.”

Tra le novità salienti del nascente centro commerciale di lusso i due nuovi ingressi, posizionati in corrispondenza di Campo San Bartolomeo e di Rialto, le scale mobili inserite per offrire ai visitatori un “percorso pubblico ascendente attraverso l’edificio” e la grande terrazza panoramica in legno, dalla quale sarà possibile godere di un ampio panorama della città lagunare. Gli architetti, infine, hanno scelto di non nascondere gli inserti delle epoche passate, compresi i rimaneggiamenti più recenti: sono quindi leggibili anche le porzioni in cemento o in laterizio, frutto delle operazioni portate avanti nel corso del Novecento.

[Immagine in apertura: Photo by Delfino Sisto Legnani and Marco Cappelletti, Courtesy of OMA]