Mendini guida 13 architetti nel progetto di una casa speciale

15 Luglio 2016

alessandro mendini casa do ut do

Si concentra sul tema dell’abitazione la terza edizione di do ut do, il contenitore di iniziative culturali a scopo benefico promosso dall’Associazione Amici della Fondazione Hospice Seràgnoli Onlus, realtà attiva nell’ambito delle cure palliative con interventi di assistenza, formazione e ricerca.

A frequenza biennale, do ut do si focalizza su una specifica tematica, analizzandola con il contributo di personalità autorevoli: dopo i focus sull’arte contemporanea, nel 2012, e sul design internazionale, nel 2014, l’attenzione si rivolge quest’anno sulla questione della casa, con il coinvolgimento di Alessandro Mendini.
Il celebre architetto, designer e artista ha progettato la Casa do ut do, chiamando a raccolta 13 importanti progettisti italiani e stranieri, ciascuno incaricato di concepire una stanza attorno a un’idea, un valore o un concetto assegnato. Da Mario Cucinella che si è occupato dell’empatia, a Stefano Giovannoni cui è stato affidato il gioco; da Daniel Libeskind con la questione dell’incontro, a Renzo Piano che è intervenuto sul concetto di luce – solo per citarne alcuni – ciascun architetto o designer ha sviluppato un progetto inedito.

Grazie ad un sistema di navigazione in virtual reality 3D, sarà possibile visitare la Casa do ut do sia nei musei e nelle sedi espositive che aderiscono al progetto, ma anche attraverso smartphone e tablet. Dal 15 luglio al 1 agosto 2016 l’abitazione del suo complesso sarà fisicamente percorribile all’interno del museo MADRE di Napoli, presso la nuova Project room.

Il progetto, il cui testimonial dell’edizione 2016 è il premio Nobel Dario Fo, è finalizzato a una raccolta fondi di beneficenza: le opere d’arte contemporanea e i pezzi unici di design, esposti all’interno della speciale Casa, saranno assegnati a sorte a chi avrà devoluto un contributo a sostegno della Fondazione Hospice Seragnòli Onlus.