Tutta la bellezza delle donne, in mostra a Nuoro

14 Luglio 2016

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C’è un innegabile fil rouge, che unisce l’evento espositivo allestito presso il MAN di Nuoro la scorsa estate e quello che il museo sardo sta per inaugurare. Accomunati da un talento d’eccezione nel descrivere la realtà del loro tempo, Vivian Maier e Garry Winogrand hanno saputo imporsi, con modalità differenti, sul palcoscenico della fotografia internazionale.

Dal 15 luglio al 9 ottobre, il museo di Nuoro ospiterà Garry Winogrand. Women (are Beautiful), la collezione completa delle fotografie che, nel 1975, andarono a comporre il celebre volume Women are Beautiful e che raggiungono l’Italia per la prima volta. La mostra, a cura di Lola Garrido, omaggia uno dei più importanti cronisti della società americana, influenzato soprattutto dalla fotografia sociale di Robert Frank e Walker Evans, che egli seppe reinterpretare radicalmente.

I suoi soggetti – gli anonimi abitanti delle città americane – furono sempre colti da Winogrand su sfondi urbani solo in apparenza casuali. In realtà i dettagli dei luoghi ritratti dal fotografo giocano un ruolo essenziale nell’economia dei suoi scatti, ottenuti ricorrendo a obiettivi grandangolari, che contribuiscono alla loro intensa efficacia visiva.

La serie esposta al MAN fu decisamente controversa. Ritenuta, da una parte, una gioiosa riflessione sull’emancipazione delle donne – in un momento cruciale per la libertà conquistata dall’universo femminile dopo la guerra e osteggiata da un’ala conservatrice americana intransigente – dall’altra fu criticata come maschilista e misogina, complici i numerosi ritratti di soggetti dalla forte carica sensuale. Al netto delle polemiche, l’indimenticato Winogrand resta uno dei fotografi più noti della scena statunitense.