Firenze ricorda i 50 anni dall’alluvione

26 Ottobre 2016


Nella serie di iniziative promosse nel capoluogo toscano in occasione dell’anniversario della grande alluvione del 4 novembre 1966, si inserisce anche la mostra della Tethys Gallery, al via il 27 ottobre. Lo spazio espositivo ubicato nel centro storico di Firenze, interamente dedicato alla fotografia, ospita infatti Balthazar Korab. I giorni dell’Alluvione.
Il percorso si snoda attraverso 16 immagini, opera del fotografo di origine ungherese, oggi divenute di proprietà della Biblioteca del Congresso, Divisione Stampe e Fotografie.

Originario del paese dell’Europa dell’est, Korab fu costretto ad abbandonarlo in seguito all’occupazione sovietica. Rifugiatosi a Parigi, riuscì ad accedere alla École des Beaux-Arts, dove portò a termine la formazione come architetto. Trasferitosi negli Stati Uniti, venne assunto nello studio dell’architetto e designer finlandese Eero Saarinen, iniziando ad avvicinarsi alla fotografia per ragioni legate alla professione.
Proprio in quest’ultima disciplina avrebbe di lì a poco dimostrato un notevole talento, divenendo un fotografo di architettura tra i più celebri del secolo scorso. Nel suo obiettivo vennero immortalati lavori di Mies Van Der Rohe, Frank Lloyd Wright, Le Corbusier, Richard Meier e naturalmente Eero Saarinen, con immagini confluite poi su libri e riviste internazionali.

Il caso lo condusse a Firenze proprio nei giorni che precedettero il drammatico evento del novembre 1966, quando l’acqua del fiume Arno, rotti gli argini, invase il centro storico. Curata da John Comazzi e Christian Korab e organizzata in collaborazione con l’Università del Minnesota, la mostra raccoglie gli scatti che Balthazar Korab realizzò in una Firenze sconvolta dal fango e dalla disperazione. Una preziosa testimonianza di quelle ore tragiche.

[Immagine in apertura: Balthazar Korab, Ponte Santa Trinita, 4 Novembre 1966, Firenze]