Toulouse-Lautrec, un bohémien a Torino

23 Ottobre 2016


Sono circa 170 le opere, tutte provenienti dalla collezione Herakleidon Museum di Atene, riunite a Palazzo Chiablese a Torino per rendere omaggio a uno degli artisti più anticonvenzionali dell’epoca otto-novecentesca. Fino al 5 marzo, Toulouse-Lautrec. La Belle Époque accende i riflettori sul celebre aristocratico bohémien vissuto nella Parigi di allora.

Curata da Stefano Zuffi, la mostra approfondisce la poetica eccentrica e volutamente imperfetta del suo protagonista, conosciuto in tutto il mondo per le iconiche grafiche e gli inconfondibili manifesti realizzati durante una carriera fulminea, vissuta fino all’ultimo istante.

Rampollo di un’antica famiglia del sud della Francia, Henri de Toulouse-Lautrec scelse di assecondare la propria passione per la pittura, trasferendosi nella Ville Lumière e integrandosi velocemente nelle sue atmosfere notturne. Nonostante una pronunciata malattia genetica, che interruppe la sua crescita fisica, l’artista non rinunciò all’amore per l’arte e ai piaceri dell’esistenza.

Personalità inquieta e dalla creatività esplosiva, Toulouse-Lautrec divenne famoso per il suo talento nel ritrarre il proprio tempo. Dai caffè al Moulin Rouge, l’umanità che scorreva di fronte agli occhi dell’artista confluì poi nelle sue opere, costituendo un ritratto “dal vero” della Belle Époque. Le dieci sezioni che compongono la rassegna toccano gli elementi chiave della vita professionale e privata di Toulouse – la notte, i cavalli, la cerchia degli intellettuali suoi amici, le donne – descrivendo un personaggio d’eccezione.

[Immagine in apertura: photo by Danilo Alessandro per Arthemisia Group]