Il fascino del teatro orientale al MAO di Torino

4 Dicembre 2016

Le figure dei sogni. Marionette, burattini, ombre nel teatro orientale mao museo arte orientale torino

Dal Nepal alla Cina; dall’India al Vietnam; dalla Birmania alla Turchia: è un viaggio alla scoperta della cultura teatrale dell’Asia, quello proposto dalla mostra Le figure dei sogni. Marionette, burattini, ombre nel teatro orientale. Ospitata nelle sale del MAO – Museo d’Arte Orientale di Torino – e realizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale A.G.S.T. – Augusto Grilli Spettacoli Torino – la rassegna riunisce 400 figure provenienti dalla collezione personale dello stesso Grilli.
Le opere di questo appassionato collezionista, il cui nome è legato anche alla compagnia omonima, presentano caratteri peculiari connessi con l’area di provenienza. Infatti, alle diverse latitudini il genere del teatro di figura orientale conosce le sue specifiche declinazioni, venendo inoltre associato ad accompagnamenti musicali e motivi decorativi propri di ogni territorio. Allo stesso modo, le esibizioni possono essere connesse con ricorrenze religiose o con cerimonie private, come nel caso dei matrimoni.

Mettendo insieme esemplari di figure per ombre, di burattini e di marionette cinesi, indiane, nepalesi, vietnamite, giavanesi, birmane, turche e greche, il percorso espositivo riduce le distanze geografiche; con supporti video e documentari permette di comprendere, in maniera coinvolgente, come avvengono le rappresentazioni.
Tra le forme teatrali presentate c’è anche al wayang kulit, il teatro delle ombre giavanesi, inserito dall’UNESCO nella lista del Patrimonio orale e immateriale dell’umanità nel 2003.

In concomitanza con Le figure dei sogni. Marionette, burattini, ombre nel teatro orientale, il museo torinese ha promosso un ciclo di appuntamenti dedicati, oltre a visite guidate per singoli, gruppi e scuole. Spettacoli dal vivo, a cura di A.G.S.T., saranno proposti per bambini e adulti, impiegando marionette orientali del secolo scorso e italiane dell’Ottocento: una modalità che consentirà al pubblico di cogliere similitudini e differenze delle due tradizioni.
A cura dei Servizi Educativi del MAO, infine, saranno sviluppati laboratori per le famiglie e le scuole che permetteranno ai più piccoli di sperimentare la meraviglia delle ombre, di giocare con la silhouette del proprio corpo e di dare vita, con le proprie mani, a figure in cartoncino poi impiegate per un mini-spettacolo.