Al cinema, un film svela l’ultimo orrore del nazismo

15 Gennaio 2017


Arriverà nelle sale il 19 gennaio prossimo Nebbia in agosto, il film del regista Kai Wessel che getta nuova luce su una delle più drammatiche e meno conosciute vicende legate alla persecuzione nazista. La pellicola si basa sulla vera storia del tredicenne tedesco Ernst Lossa – e sull’opera omonima di Robert Domes – portando all’attenzione del grande pubblico le modalità scelte dal regime nazista “nei confronti di persone affette da malattie genetiche inguaribili, definite dalla propaganda come ‘vite indegne di essere vissute’”, come ha ricordato Mario Venezia, Presidente Fondazione Museo della Shoah.

Nebbia in agosto, infatti, ripercorre con gli occhi dell’adolescente Lossa la quotidianità di un’unità psichiatrica della Germania meridionale, agli inizi degli anni Quaranta. Il protagonista – un ragazzino orfano di madre, molto intelligente ma giudicato “ineducabile” – non impiega molto tempo per rendersi conto di cosa avviene all’interno della struttura ai degenti, sotto la supervisione del dottor Veithausen.Come ha illustrato Bruno Sed, Presidente Ospedale Israelitico, “gli omicidi nelle cliniche psichiatriche come conseguenza del programma eutanasia, ripercorsi nella commovente storia del piccolo Ernst, evidenziano ancora una volta la disumanità del regime nazista e di come le inclinazioni dell’uomo, in assenza di orientamenti morali, possano trasformare la più nobile delle discipline nell’anticamera della morte”.