Tchaikovsky e il Royal Ballet, una storia lunga 70 anni

25 Febbraio 2017


Nel 1946, la Royal Opera House riapriva i battenti dopo l’orrore della seconda guerra mondiale, con un balletto destinato in breve tempo a divenire la firma del Royal Ballet e ristabilire la sua reputazione internazionale.
Parliamo de La bella addormentata, coreografato per la prima volta da Marius Petipa nella Russia del 1890: sulle straordinarie musiche di Pyotr Il’yich Tchaikovsky, una serie di spettacolari ensemble e assoli – come l’Adagio della Rosa, solo per fare un esempio – raccontano di principesse, fate e incantesimi, ma soprattutto di un’avventurosa storia d’amore a lieto fine.

Il prossimo martedì 28 febbraio, in diretta via satellite dalle ore 20, nei cinema italiani Nexo Digital porterà proprio la magia di questo balletto, che quest’anno per il Royal Ballet ha un significato particolare, segnando il 70esimo anno della sua messa in scena da parte della prestigiosa compagnia inglese.

Sempre in occasione di un anniversario – il 75esimo del Royal Ballet, festeggiato 10 anni fa – la storica rappresentazione è stata rivisitata rispetto alla versione originale con l’aggiunta di alcune coreografie – firmate da Anthony Dowell, Frederick Ashton e Christopher Wheeldon – e il rinnovamento da parte di Peter Farmer delle scenografie ideate a suo tempo da Olvier Messell, tra i migliori scenografi del Novecento.
Carica di nuova verve, arricchita dai richiami all’opulenza barocca della corte reale, dal giro panoramico del principe nel trascurato castello e da colorati personaggi, questa produzione si afferma puntualmente come uno spettacolo straordinario, che anche il pubblico italiano avrà l’occasione di apprezzare in tempo reale, il prossimo martedì.