Due grandi novità alla Città della Scienza di Napoli

16 Marzo 2017


Il 19 marzo, con l’apertura del planetario 3D, si rafforza il processo di rinnovamento di Città della Scienza, l’istituzione culturale partenopea il cui Science Centre venne parzialmente distrutta, quattro anni fa, da un grave incendio.
Lo scorso 4 marzo si è tenuto il taglio del nastro di Corporea, il primo museo interattivo d’Italia dedicato al corpo umano, alla prevenzione e alla salute. Allestito in una superficie che supera i 5mila metri quadrati, distribuiti su tre livelli, il nuovo spazio dispone di 14 isole tematiche che consentiranno ai visitatori di tutte le età di intraprendere il più affascinante dei viaggio: quello all’interno di se stessi.

Disponibile in tre lingue – italiano, inglese e cinese – il percorso di visita si snoda attraverso video immersivi, esperienze di realtà virtuale, games, multimedia, con un’attenzione specifica alle attività sperimentali – proposte negli “open lab” – e allo straordinario patrimonio artistico di Napoli e del suo territorio. Infatti, a fare da contrappunto alle varie tappe – tra cui “Eppur si muove!“, l’isola dedicata al sistema muscolo-scheletrico o “La macchina dell’amore“, l’ambito focalizzato sui temi della sessualità, della riproduzione e della nascita – sono stati scelti reperti archeologici e storici. Provenienti dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli e dai principali musei campani, si legano tematicamente alle diverse aree espositive.

Nel corso del prossimo weekend, infine, aprirà anche la seconda struttura del nuovo Science Centre. Al suo interno è stato allestito il dome/Planetario 3d, che con il suo diametro di 20 metri, batte i record a livello nazionale. Centoventi i posti a sedere previsti, mentre una macchina di ultima generazione assicurerà ai visitatori, avvolti nella suggestione dell’ambiente stellare, di assistere a coinvolgenti spettacoli dal vivo o di visionare filmati. Annunciati video sulla storia dell’astronomia, sui traguardi raggiunti e sui misteri ancora insoluti.

Dopo l’attentato incendiario che distrusse il Museo nel 2013 – ha dichiarato Vittorio Silvestrini, il fisico che trent’anni fa concepì il progetto Città della Scienza – abbiamo lavorato a testa bassa per tornare a essere un punto di riferimento nel panorama delle istituzioni culturali del Paese e del territorio. Città della Scienza dopo il rogo ha toccato con mano la solidarietà del Paese e dell’Europa: oltre 400.000 tra cittadini, scuole, aziende, comunità locali hanno fatto a gara per donare piccoli contributi, che hanno portato a raccogliere circa 2 mln di euro. Questa è stata la base che ci ha permesso di continuare a lavorare riaprendo le aree espositive, rilanciare l’incubatore di nuove imprese start-up e guardare con fiducia al futuro. Ora con Corporea e con il Planetario, possiamo tornare ad essere nuovamente uno dei principali poli di conoscenza e innovazione del nostro Paese, e ricominciare ad attrarre ragazzi, famiglie e curiosi da tutto il mondo“.