La ceramica italiana sbarca in Corea del Sud

21 Aprile 2017


Il meglio della ceramica contemporanea italiana vola in Estremo Oriente. Nell’ambito della Biennale di Gyeonggi, in Corea del Sud, il MIC – Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza, in rappresentanza dell’Italia, ha organizzato la mostra The Earth Time. 22 gli artisti presenti, selezionati tra quattro generazioni di creativi accomunati dalla partecipazione al Premio Faenza, il più longevo riconoscimento ceramico italiano, promosso a partire dal 1938 dal Museo faentino.
Curata da Irene Biolchini, l’esposizione si pone in coerenza con il fil rouge dell’appuntamento internazionale, dal titolo Ode alla Vita. Il percorso espositivo si snoda in 4 sezioni tematiche, a testimonianza di altrettanti approcci al tema della gestione delle risorse in un pianeta “a tempo determinato”.

In Dalla Natura Morta alla smaterializzazione dell’oggetto si susseguono le ceramiche di Giacinto Cerone, Chiara Camoni, Giorgio Di Palma, Giuseppe Ducrot, Chiara Lecca, Matteo Lucca, Giovanni Ruggiero e Francesco Carone; nella sezione Corpo come strumento di misurazione del tempo a farsi largo sono le creazioni di Francesco Ardini (sue le opere nell’immagine di apertura), Silvia Celeste Calcagno; Apocalisse riunisce le opere di Luca Freschi, Monika Grycko, Nero/Alessandro Neretti, Salvatore Arancio, Marino Ficola, Paolo Polloniato e Andrea Salvatori; in Spiritualità oltre la materia, l’attenzione si concentra sui lavori di Nicola Boccini, Antonella Cimatti, Mirco Denicolò, Luciano Laghi e Ana Hillar.
Visitabile dal 22 aprile al 28 maggio 2017, la mostra è stata introdotta dalla curatrice con questa riflessione: “È innegabile che il tempo della terra determini il tempo del lavoro. Il titolo della mostra allude a questa condizione tecnica, ma anche ad un’ulteriore dimensione: il tempo della terra può anche essere interpretato come il tempo terrestre, cioè la nostra vita fisica, terrena“.