Il Padiglione Italia spopola alla Biennale di Venezia

12 Maggio 2017


Attesa per lunghi mesi, la mostra curata da Cecilia Alemani nella cornice del Padiglione Italia alla 57esima Biennale di Venezia ha finalmente alzato il sipario sulle opere dei suoi tre protagonisti: Roberto Cuoghi, Adelita Husni-Bey e Giorgio Andreotta Calò.

In attesa dell’apertura al grande pubblico di sabato 13 maggio, gli addetti ai lavori hanno potuto immergersi nel Mondo magico allestito presso il Padiglione nostrano. Spetta a Roberto Cuoghi il compito di accogliere i visitatori con un’installazione potente, che chiama in causa la medievale Imitatio Christi e riproduce una ideale fabbrica di oggetti devozionali, puntando lo sguardo sul processo, materico e organico, della loro realizzazione.

Anche Adelita Husni-Bey regala allo sguardo un’esperienza avvolgente, mescolando il registro dell’immagine video e quello scultoreo nell’opera The Reading / La Seduta. Una riflessione su temi dalle molteplici sfumature come la razza e il genere, traendo spunto dall’universo dei tarocchi per discutere i vari significati connessi alla terra.

Il percorso espositivo giunge al termine con Senza titolo (La fine del mondo), l’intervento di Giorgio Andreotta Calò. Una serie di tubi da ponteggio – tra i quali si scorgono le riproduzioni di grandi conchiglie – fa da base di appoggio a una struttura di grande impatto visivo. Accedendo al piano superiore, infatti, l’opera raggiunge il suo apice ipnotico: le travi del soffitto si riflettono in uno specchio d’acqua del quale si distingue a malapena la superficie, generando un ammaliante gioco di specchi.

[Immagine in apertura: 57. Esposizione Internazionale d’Arte, Venezia 2017 – Padiglione Italia, Adelita Husni-Bey, The Reading La Seduta, photo credit Andrea Ferro]