A New York, Michelangelo “conquista” l’Oculus di Calatrava

28 Giugno 2017


Nulla potrà – probabilmente mai – eguagliare l’esperienza della visione diretta dei grandi capolavori dell’arte internazionale. Tuttavia, si possono sempre sperimentare esperienze alternative, in grado di evocare la bellezza delle migliori opere frutto del talento e dell’ingegno dell’uomo: queste occasioni, talvolta, possono anche offrire lo slancio necessario per intraprendere un viaggio verso quelle destinazioni nelle quali la bellezza è di casa.
Un gioiello architettonico della nostra epoca – nientemeno che il World Trade Center Transportation Hub di New York, progettato da Santiago Calatrava e noto anche come “Oculus” – ospita fino al 23 luglio una mostra che potrebbe suscitare proprio questo tipo di reazione.

Curata dalla storica dell’arte Lynn Catterson, Up Close: Michaelangelo’s Sistine Chape consente ai residenti della Grande Mela e ai visitatori che ogni giorno affollano questo fondamentale snodo della mobilità della metropoli statunitense di accompagnare l’esperienza di attraversamento dello spazio pubblico con la meraviglia degli affreschi di Michelangelo alla Cappella Sistina.
Riproduzioni in grande formato, relative a dettagli anche minimi del noto ciclo compreso nel circuito dei capolavori del Vaticano, giganteggiano nell’Oculus: 34 le scene riprodotte impiegando la tecnica della fotografia digitale ad altissima definizione, successivamente applicata su tela, in un percorso che consente di cogliere in “versione XXL” particolari spesso impercettibili dinanzi alla monumentale opera pittorica. Immancabili, e disponibili a grandezza quasi naturale, le iconiche scene de La creazione di Adamo e del Giudizio Universale.